CORE intende collaborare con Istituzioni Sanitarie ed Associazioni Scientifiche per favorire la formazione del personale.
Un altro ambito da sostenere fortemente è quello dell’educazione sanitaria, per diffondere al massimo la cultura della salute e della prevenzione delle malattie, soprattutto nei giovani e giovanissimi.
In particolare, per quanto riguarda le patologie croniche, CORE intende promuovere una cultura del limite, favorendo sul piano assistenziale una valorizzazione degli aspetti soggettivi, relativi alla persona, oggi troppo spesso oscurati dalla deriva tecnologica. Le malattie croniche, soprattutto quando si è giunti in età molto avanzata, o a livelli di gravità particolarmente intensi, richiedono un approccio assistenziale che non tenga conto solo dei modelli organizzativi tarati sulle patologie acute, ma che sappia prendersi cura della persona sofferente nella sua totalità.
In quest’ottica, CORE intende favorire la diffusione di una cultura che sappia innestare anche in un ambito quale quello delle malattie cardiovascolari, tradizionalmente estraneo alle cure palliative, concetti e valori quali quelli del recupero della dimensione esperienziale, della valorizzazione del soggetto e delle sue scelte nei confronti soprattutto delle tecniche invasive, dell’assistenza infermieristica e domiciliare rispetto a quella medico-tecnologica ospedaliera. In altre parole, la medicina basata sulle narrazioni vista non in alternativa, ma complementare alla medicina basata sulle evidenze.
CORE intende quindi promuovere una sempre maggior attenzione alla dimensione della cronicità nell’ambito delle malattie cardiovascolari, soprattutto quando ci si avvicina alla fine della vita, consapevole della necessità di porre limiti alle cure invasive ed ipertecnologiche. Queste infatti, diversamente dalle patologie acute, non risultano decisive, sono gravate da importanti effetti collaterali. raramente, per non dire mai, ottengono la “guarigione” e la loro incertezza in termini di esiti è notevole.
Si deve favorire la massima diffusione delle conoscenze a soggetti tradizionalmente estranei alla dimensione professionale, ma che nelle patologie croniche assumono fondamentale importanza. Dai familiari ai volontari, i “caregiver” devono acquisire conoscenze complementari, insieme ai pazienti ed ai curanti tradizionali, dato che l’assistenza è distribuita sempre più nella comunità e non solo nei luoghi tradizionali di cura, in primis l’ospedale, nella consapevolezza che qualunque intervento non esaurisce la cura, ma apre ad un domani che poi richiede continuità, disponibilità giorno per giorno a prendere decisioni.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale, nella quale CORE crede e che può essere efficacemente perseguita se attuata insieme ad enti o istituti che condividono questa visione.